Il segretario Cisl Sbarra interloquisce sul lavoro con Sandro Antoniazzi

Luigi Sbarra | Caro Sandro, Ti ringrazio per avermi inviato questa Tua riflessione, che ho molto apprezzato per profondità e schiettezza.Innanzitutto, ne condivido il punto di partenza. E’ fuori discussione, infatti, che una grande forza democratica e progressista non possa non calibrare il suo progetto sociale partendo proprio dalle attese e dai bisogni del mondo del lavoro.

Sogni sindacali di mezzo inverno

Sandro Antoniazzi | Di questi tempi le Confederazioni sindacali non brillano certo per la loro iniziativa. Manca loro quella che è la condizione necessaria per qualunque iniziativa che abbia credibilità prima e di conseguenza possibilità di successo: un minimo di unità sindacale.

Per una nuova cultura del lavoro

Sandro Antoniazzi | Agli inizi degli anni ’90 è avvenuto in Italia un vero stravolgimento politico. In un arco brevissimo di tempo sono scomparsi i vecchi partiti, per lasciar posto a formazioni del tutto nuove con una cesura netta rispetto alle culture precedenti e prive di tradizione. Aprendo una riflessione sulla cultura del lavoro, sembra importante richiamare un fatto che, nonostante la sua importanza, è stato ampiamente trascurato.

Un dibattito di Esprit sul lavoro in Francia

Sandro Antoniazzi | La rivista Esprit dedica il suo ultimo numero (settembre 2023) al tema del lavoro in Francia. Dai diversi interventi emerge in primo luogo un’interessante valutazione del perché della grande partecipazione agli scioperi contro la riforma delle pensioni.

Il valore ideale del Primo Maggio

Sandro Antoniazzi | Da tanti anni partecipo alle manifestazioni del Primo Maggio, non solo perché sono stato un sindacalista e continuo a vivere quei valori, ma perché ritengo che il Primo Maggio rivesta un grande valore ideale, purtroppo troppo trascurato.

Il Congresso della CGIL, l’unità sindacale e l’unità della sinistra

Sandro Antoniazzi | Senza paura di sbagliare, possiamo considerare la relazione di Landini al Congresso della Cgil come classica o tradizionale. Si diffonde, infatti, in un esteso elenco dei mali sociali che affliggono i lavoratori (diseguaglianza, precarietà, bassi salari, contratti fasulli) per poi denunciare le molte politiche negative dell’attuale governo, dichiarate o in via di realizzazione.

Una servitù volontaria del lavoro?

Sandro Antoniazzi | Il lavoro, in quanto problema politico e sociale, ha conosciuto nell’epoca recente una caduta verticale. Il motivo è evidente e non ha bisogno di spiegazioni: è tramontata la classe operaia, cioè il soggetto storico attorno a cui il lavoro aveva assunto uno straordinario valore politico per oltre un secolo.

Gli invisibili della working class

Francesco Memo | da doppiozero.com | In questo articolo mi occuperò di due libri sulla letteratura working class usciti per una significativa coincidenza a poco tempo uno dall’altro, due libri che dialogano e si completano felicemente tra loro. Stiamo parlando di “Non è un pranzo di gala. Indagine sulla letteratura working class” di Alberto Prunetti (minimumfax) e “Melanconia di classe. Manifesto per la working class” di Cynthia Cruz (edizioni Atlantide).